Fotocamera e cavalletto pronti. Abbigliamento termico indossato che la giornata si prospetta con temperature al di sotto dello zero. Destinazione Cartore, una piccola località al confine fra Lazio e Abruzzo. Si parte per un servizio fotografico per lo studio di architettura B15A.
Un po’ di traffico sul GRA, ma la A24 è libera e in meno di un ora sono già al casello della Valle del Salto. Terza uscita della rotatoria, alcuni tornanti ed ecco la stradina che mi avevano indicato il giorno prima. Stretta stretta si srotola attraverso la riserva naturale delle Montagne della Duchessa. La macchina trotterella docile, di tanto in tanto scoda per la neve che si è accumulata dalle intense nevicate delle settimane precedenti. E d’un tratto la meraviglia. Un gruppo di case in pietra, su una piana innevata alle pendici delle montagne.
Marco mi viene incontro e mi guida verso il ristorante, dove conosco Anna, la sua compagna. Davanti a un buon caffè e a delle ferratelle ripiene di nutella, si chiacchiera amabilmente. Finito di sistemare la locanda, si comincia a scattare seguendo le indicazioni di Andrea e Silvia di B15a. Lavorare per il loro studio è sempre un’esperienza interessante. Mi piace il loro modo di interpretare gli spazi, “semplice”, essenziale e funzionale, con una particolare attenzione ai materiali e sempre nel rispetto del luogo.
La mattinata procede veloce. Mentre con Marco scattiamo le ultime foto prima del pranzo, Anna è in cucina indaffarata a creare meraviglie. Quando ci sediamo a tavola mi trovo davanti la famosa Pecorara (stringozzi con ricotta, guanciale e pepe) uno dei piatti tipici dei pastori della zona. Aggiungente un buon bicchiere di Reale extra e un piatto strabordante di costolette di agnello fritte e la beatitudine è servita! Si mangia chiacchierando come se ci si conoscesse da tempo. Marco, ingegnere, lavorava a Roma. Poi un paio d’anni fa con Anna decidono di intraprendere insieme l’avventura dei Casali di Cartore. Al fil di lana presentano il progetto per la ristrutturazione e la gestione del borgo. Ed eccoli qui seduti a raccontare il resto. Oltre ai familiari, molti sono stati i compagni di viaggio che li hanno aiutati. Come Silvia e Andrea dello studio B15a, o Luca Maceroni della 2ML Legnami che ha fornito e lavorato il legno dell’arredo. Racconta Marco che alla base dell’idea c’è la forte volontà di investire nel territorio, in sinergia con gli artigiani e i professionisti della zona. Anche la loro offerta eno-gastronomica è tutta a km zero.
Dopo un caffè e un assaggio di genziana, si passa a lavorare alla sala del ristorante. Il pomeriggio vola, alla ricerca di inquadrature per raccontare al meglio questo progetto. E si arriva all’ultimo scatto. Si fanno le ultime verifiche e si ripone l’attrezzatura. Dopo una giornata intensa saluto Marco e Anna che mi hanno accolto come uno di famiglia. Nella notte abbruzzese, con il rumore della neve sotto le ruote, la strada si arrotola dopo di me, come a sigillare per proteggere questo luogo meraviglioso.
Si dice che ogni volta che si parte, non sai mai come torni. Quello spazio bidimensionale che conoscevo attraverso le inquadrature di Andrea e Marco, ha acquistato una terza e una quarta dimensione. Quest’ultima regalatami dalla magia del luogo, dalle montagne, il paesaggio innevato. Ma soprattutto dall’accoglienza di Marco e Anna, dai loro racconti e dal loro desiderio di non abbandonare la propria Terra, valorizzandola e restituendole dignità.
Ci vediamo presto on-line!